SI POTRANNO INGRANDIRE DEL 20% LE ABITAZIONI

Basterà presentare un Dia ( il progetto) firmato dal  geometra ( o altra figura professionale del settore ); in pratica come un’autocertificazione e solo dopo 30gg potremmo iniziare i lavori. Per molti proprietari di case nelle colline italiane sarà una bella notizia il primo dei provvedimenti che questo ultimo decreto legge sembra ci stia regalando.,
Ancora un altro annuncio, o, come dice la Marcegaglia saranno soldi veri?
Anche se le manovre economiche nel Nostro paese non saranno fondamentali per l’andamento, per il trend futuro dell’economia mondiale,

Mutuo migliore

lo stessp non si può dire del peso politico che stanno continuando a fare questi annunci quasi giornalieri del governo Berlusconi: un primo obiettivo l’hanno raggiunto: la popolarità deo Nostro premier è in continuo aumento. Congratulazioni.
Tornando a bomba però, la crisi rimane, naturalmente le manovre finanziarie di un singolo Stato, per quanto forti possano essere, non potranno Mai bastare, e allora? Allora si spera in quello che Noi andiamo dicendo ormai da mesi ( e che anche Tremonti appoggia) : Cambiare le regole, o metterne dove ora non ci sono, ma a livello globale, il prossimo G20 sarà molto importante, speriamo si riesca a portare a casa un qualche risultato utile: almeno un primo provvedimento all’unaminità: un segnale importante, sarebbe per sblocccare quella che è una situazione paradossale: siamo sull’orlo di una catastrofe per l’economica globale e,  ancora,  non ci si è decisi a fare quello che si era detto e ridetto più volte, da Obama ai tempi dei comizi a tanti altri premier come Sarkosy o Putin, ma ancora… picche, il sistema bancario lobbystico, potente e direi avido di guadagni non riesce a fare a meno di continuare quello che ha fatto negl ultimi 20 anni: il comodo proprio..
Ecco da ‘Il Sole 24h” un articolo sui vari aspetti del decreto legge:
Ampliare le nuove case di oltre un terzo del volume e ingrandire quelle esistenti del 20%: è pronto il decreto legge che ridisegna le regole dell’edilizia privata e che rappresenta uno dei pilastri del piano casa del Governo. Il testo, che dovrebbe essere varato dal prossimo Consiglio dei ministri, è formato da sette articoli e sarà sottoposto all’attenzione degli enti locali: la Conferenza Stato-Regioni è stata convocata per mercoledì a Palazzo Chigi ed è probabile che venga ampliata anche alle province e ai comuni, divenendo così una Conferenza unificata. In attesa dell’emanazione di leggi regionali, «le norme – recita comunque il primo articolo – trovano applicazione su tutto il territorio nazionale». Ecco di seguito i punti principali del decreto.
AMPLIAMENTO CASE E EDIFICI
– Confermata la possibilità di ampliare fino a un massimo del 20% il volume delle abitazioni private. La percentuale si calcola sulla superficie coperta se si tratta di edifici adibiti a uso diverso. Il tetto sale al 35% nel caso in cui, in conseguenza di una demolizione, si proceda alla costruzione di un nuovo edificio, a condizione che siano utilizzate tecniche costruttive di bioedilizia o fonti di energia rinnovabili. Fissato anche il limite massimo per l’ampliamento: il tetto è di 300 metri cubi per unità immobiliare. Resta salva, però, la possibilità di usare «l’aumento volumetrico» che spetta a una abitazione vicina. SALTANO I
PALETTI TEMPORALI – Non è specificata la necessità che gli immobili oggetto degli interventi di demolizione, ricostruzione e ampliamento debbano essere stati costruiti prima dell’89, così come invece era spiegato nelle linee guida. Nel testo viene invece specificato che la possibilità di ampliare abitazioni esistenti riguarda le unità immobiliari «ultimate alla data del 31 dicembre 2008 in forza di titolo abitativo anche in sanatoria».
POSSIBILE CAMBIARE LA DESTINAZIONE D’USO – Gli interventi «possono anche consistere, in tutto o in parte, nel mutamento di destinazione d’uso, con o senza opere edilizie». Sono comunque effettuati nel rispetto della normativa relativa alla stabilità degli edifici e di ogni altra normativa tecnica». Se si tratta di una nuova fabbrica, poi, non si può superare «di oltre quattro metri l’altezza massima prevista dagli strumenti urbanistici vigenti». SCONTI FISCALI – Chi deciderà di ampliare la prima casa avrà uno sconto del 50% sul balzello che si deve ai Comuni per la costruzione. Il contributo si paga inoltre solo con riferimento «agli incrementi realizzati» e il taglio del 50% è previsto anche per «gli interventi che siano realizzati mediante la utilizzazione di tecniche costruttive di bioedilizia o di fonti di energia rinnovabili».
ADDIO AL PERMESSO, SUFFICIENTE LA DIA – Per i nuovi interventi basterà la denuncia di inizio attività e il via libera del progettista: «La sussistenza di tutte le condizioni previste dal presente decreto è asseverata sotto la propria responsabilità dal progettista abilitato che sottoscrive la denuncia di inizio attività».
RISPETTO DEL PAESAGGIO – Fuori dal raggio di intervento del decreto le aree inedificabili (parchi, aree naturali e archeologiche), gli immobili abusivi su cui grava una ordinanza di demolizione e gli immobili privati situati su area demaniale. Per tutte le aree non incluse nell’elenco, ma vincolate occorre il nulla osta delle autorità. Per quelli non soggetti ai vincoli, invece, i comuni entro trenta giorni dalla Dia possono imporre aggiustamenti tecnico-estetici.

SI POTRANNO INGRANDIRE DEL 20% LE ABITAZIONIultima modifica: 2009-03-20T19:59:00+01:00da blogmasterpg
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